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domenica 27 gennaio 2013

PD: il programma politico

Leggere il programma del PD è come leggere un libro senza  una conclusione significativa. Piatto e scontato nei suoi temi. A volte insulso. Alcuni passaggi si faticano a comprendere. E' come se arrivasse a dire delle cose e poi si fermasse ("per tutto questo, introdurremo normative che definiscano i parametri della gestione pubblica o, in alternativa, i compiti delle autorità di controllo a tutela delle finalità pubbliche dei servizi...").
Diventa così un insieme di concetti e parole messe là in modo disordinato ("il terzo passo è spezzare la spirale perversa tra bassa produttività e compressione dei salari e dei diritti....").
Il solito sistema della politica italiana, che invece di parlare con fatti chiari e diretti, si sofferma troppo spesso su concetti idealizzanti e su vocaboli/termini che raggiungo un cerchio ristretto di persone ("sviluppo sostenibile per noi vuol dire valorizzare la carta più importante che possiamo giocare nella globalizzazione, quella del saper fare italiano. Se una chance abbiamo, è quella di una Italia che sappia fare l'Italia...").
Scritto con poco amore e passione. Sembra una vecchia Bibbia "aramaica", tradotta in latino e arrivata a noi in italiano, dove nei vari passaggi delle traduzioni, si sono persi dei pezzi. Mancano spiegazioni pratiche su come attuare quello che si sta dicendo. Da l'impressione che si tratti di un insieme di frasi avulse che lasciano il tempo che trovano. Troppo vago il riferimento ai giovani, al lavoro, a come riorganizzare il fisco. Troppe cose lasciate in sospeso che molto spesso finiscono nel vortice del filosofico grottesco.
In ogni punto si trova la parola berlusconismo, liberismo di destra ("c'è un nesso strettissimo tra il maschilismo e l'offesa alla dignità delle donne incarnati in questi anni dal berlusconismo e il degrado delle istituzioni...", "la destra populista ha promesso una illusoria protezione degli effetti del liberismo finanziario...", "negli anni del berlusconismo l'appello alla libertà è stato utilizzato a difesa di privilegi e vantaggi privati..."). 
Si soffermano e puntano il dito sempre e solo contro un uomo/schieramento politico, come se il male dell'Italia di questi anni fosse solo da attribuire ad un'unica persona (che ha comunque contribuito),  come se il centro-sinistra non avesse commesso gli errori che citano nel loro stesso programma. Per anni la sinistra ha governato e imbrogliato i suoi elettori con falsi teatrini "vittimistici". 
Sono anni, inoltre, che nei programmi elettorali di centro-sinistra si leggono parole come: "più rispetto delle regole", "tagli alla casta", "contrastare la precarietà", "patrimoniale", "aiutare le imprese italiane ad investire in nuove tecnologie". Troppe cose dette e ridette. Spiegate e raccontante come una fiaba di Collodi che lascia i bambini a sognare una realtà molto diversa da quella propagandata dall'autore ("la nostra visione assume il lavoro come parametro di tutte le politiche. Cuore del nostro progetto è la dignità del lavoratore da rimettere al centro della democrazia, in Italia e in Europa...").
Un modo come un altro per accaparrarsi più voti possibili: ingannare la gente con frasi a doppio senso che lasciano libera interpretazione ad ognuno di noi,  in modo da aumentare il bacino di consensi. Un sistema vecchio come il mondo che si può riassume nel famoso detto: "una botta alla ruota e una al cerchione" (magari questo verrà apprezzato da Bersani visto che fa grande uso di detti popolari).
Esempi:

  1. quando parla dei "costi perversi della politica" che sono da abolire;  subito dopo parla di ridurre i finanziamenti pubblici ai partiti. Se i costi sono perversi perché non eliminare definitivamente i finanziamenti pubblici ai partiti ?
  2. quando parlano di "democrazia paritaria", in cui tutte le idee hanno lo stesso valore, subito dopo si trova scritto che bisogna sostenere in modo leale e per l'intero arco della legislatura l'azione del premier scelto con le primarie, appoggiando l'esecutivo in tutte le misure di ordine economico e istituzionale. Come si fa ad avere una democrazia paritaria, come l'hanno definita loro, se poi vengono dettate certe condizioni?
Alcuni di voi diranno che non è possibile che in questo programma non ci sia niente di buono. Tuttavia, ci sono elementi interessanti come:

  • il voler creare una sorta di Stati Uniti Europei che darebbe sicuramente maggiore fiducia alla moneta unica e all'economia di tutti gli stati
  • i diritti per le coppie gay
  • la piena applicazione della legge 194 in materia di aborto 
  • la legge 40 in materia della procreazione assistita
  • cercare di portare la questione Italiana al centro delle discussioni Europee (un po' come fece Cavour a suo tempo). 
  • un bambino, figlio d'immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano.
Sono tutti spunti stimolanti che però, a mio modo di vedere, non fanno pendere l'ago della bilancia in loro favore. Ci sono troppe cose contrastanti e poco spiegate nel dettaglio. Servirebbe un po' più di chiarezza e di sincerità per cercare di arrivare a più persone possibili. Servirebbero progetti e idee realizzabili da esplicare in modo semplice, senza perdere tempo in ricerche di spiegazioni demagogiche.


1 commento:

Anonimo ha detto...

... In effetti non si capisce proprio niente!!! E poi com'è scritto fitto il programma, solo ad aprirlo mi passa la voglia di leggerlo!!!!